La vita del cristiano è una strada, è un seguire. Organizzato come pellegrinaggio diocesano dalla Parrocchia di Massa Lombarda e dalla nostra Associazione, siamo andati in pellegrinaggio alla Certosa di Farneta per ripercorrere un cammino già intrapreso da altri prima di noi, affiancarli e seguire.
La strada questa volta ce l’ha proposta don Orfeo, a 100 anni dalla sua nascita e, soprattutto, a 40 anni dall’analogo viaggio che lui fece in questo luogo con un gruppo di Massa Lombarda che includeva l’allora Sindaco e rappresentanti dell’ANPI.
40 anni allora, 80 anni oggi dal martirio di dodici monaci certosini fra cui dom Antonio Gabriele Costa, medaglia d’oro della resistenza, monaco e sacerdote nato a Massa Lombarda. Ecco l’altra figura fondamentale che ha guidato questo nostro viaggio, la sua vita, la sua vocazione, il suo impegno nel tragico momento della guerra ed il sacrificio totale che condivise con i suoi confratelli. Tutto per quella carità totale che dovunque in Italia soprattutto negli ambiti religiosi, inclusi quelli di clausura, si sprigionò per dare ospitalità a chiunque fosse minacciato o in pericolo: poveri, ebrei, oppositori del regime, renitenti alla chiamata alle armi a fianco dei tedeschi ecc.
L’ingresso alla Certosa vive di regole secolari ed è stato permesso a pochi di noi, e tutti maschi; un veloce passaggio per alcuni ambienti e la visita al primo chiostro dove sono sepolti i certosini, tutti in modo indistinto, senza nomi sulle croci disposte irregolarmente sul prato.
Poi, con il monaco che ci accompagnava e Don Pietro, Parroco di Massa Lombarda, una preghiera sulla prima fila, dove è sepolto Dom Costa ed altri martiri di quell’eccidio consumatosi in più giorni nel settembre del 1944.
Questo il momento clou del viaggio con la successiva Santa Messa nella vicina parrocchia e preceduto da un affondo sulla spiritualità dei certosini, illustrata in pullman da Don Pietro.
Grazie a chi ha organizzato, a chi ha guidato e a chi ci ha fatto conoscere la città di Lucca nel pomeriggio